mercoledì 1 aprile 2009

martedì 25 novembre 2008

Mi è stato chiesto:esprimiti.


Alberto Pirrone,un uomo e la sua “arte”, non ritengo siano etichettabili in una delle classificazioni basate sullo “stile”e sul “pensare del tempo di appartenenza.
Preferisco definirli “La Traccia”.
Al di la della tecnica(mera espressione artigianale) il<> è la rappresentazione del “durante”, in evoluzione contrapposta.
Infatti la “Forma” è quella della poesia, anche con toni lirici, mentre il “Rappresentato” ha la forza del poema epico (per dirla in letteratura).
Non può parlarsi di minimalismo ma di sintesi del colore e di “segno” che è forma del rappresentato.
Si, un semplice segno, potente ed esaustivo, non arrogante ma delicato, incide non lacera.
Ogni opera è una “pagina”;
un foglio che raccoglie le immagini della vita quotidiana immaginandone il futuro ed il passato.
Sembra di assistere alla impaginazione di un giornale che riporta le varie notizie di “cronaca”, la più varia e contemporaneamente.
Il bilanciamento costruttivo delle masse, dei colori, è sezionato nei vari temi, senza nessun aspetto di divisionismo ma accorpando l’insieme dei temi.
“Il quotidiano” del vivere è espressione e racconto di come e dove i luoghi, gli oggetti ed i soggetti passano lasciando la “traccia” di se stessi.
I fatti svaniscono nei ricordi, le sensazioni restano nella memoria.
Questa memoria è la cronaca del divenire, del divenire delle sensazioni, della vita percepita.
Per rappresentare la realtà o l’iper realtà basta una buona manualità artigiana, ed è necessario l’uso di “effetti speciali”; è scenografia teatrale, un’altra espressione delle arti visive;
per rappresentare un concetto o meglio la sua percezione è necessaria la forza di un “segno” sintetico a valere per tutti i tempi in tutte le condizioni.
E’ una pagina , da conservare, da leggere e rileggere, da usare continuamente.
Il tempo e la consultazione usurano la pagina, non il contenuto;
lungo le pieghe, che si formano per riporla e per riaprirla, si aprono varchi nel supporto, ma i pezzi sono sempre ricomponibili e la visione è unitaria.
La differenza fra un “copista” ed il redattore delle “cronache” era ciò che differenziava chi con pazienza “miniava” anche il libro e chi aveva percepito ed elaborato il contenuto per farne fruire tutti.
Alberto Pirrone rappresenta, miniandola, la realtà, nel rigore di un segno essenziale, poetico non lezioso, interpretando con l’anima i segni della vita in un rigore quasi matematico e scheletrico delle immagini.
Il ritmo espressivo è melodia, è musica dipinta.
Mi sono espresso: è un pensiero ed una sensazione.
Non è e non vuole essere una recensione, cosa che lascio ai “giustificatori” di opere ( a volte anche d’arte, il più delle volte semplicemente eseguite “a regola d’arte”).

Catanzaro, 22 Settembre 2008 Ilario Cipolla

lunedì 3 novembre 2008

cosa ne pensate !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



ho dedicato il quadro ad un carissimo amico pittore Ilario

martedì 21 ottobre 2008

antichi mestieri


Notte Piccante


collettiva di pittori a Catanzaro
20 Settembre 2008
"Notte Piccante"